Quando si parla di social network si fa riferimento ad un servizio informatico on line che permette la realizzazione di reti sociali virtuali. Con la diffusione e l’uso di dispositivi informatici quali computer, tablet o smartphone, è possibile condividere commenti, contenuti grafici, filmati dal vivo o pre-registrati in tempo reale. Allo stato attuale, tutta la popolazione italiana più giovane usa i social network e sono sempre più i ragazzi che già verso i dieci anni possiedono uno smartphone.
I più diffusi social network in Italia sono:
Instagram, Snapchat, Youtube, Whatsapp, Facebook, Telegram, Twitter
Tutti i giovani utilizzano i social network per condividere video e contenuti visuali. Tutti i social network danno la possibilità di lasciare “like” quando un video o una foto o qualsiasi altra cosa ti piace. Ma c’è anche la possibilità di lasciare un “dislike” e lo puoi mettere quando un contenuto non ti piace.
Per utilizzare i social network devi registrarti, cioè devi mettere la tua password, l’email e una foto e una “bio” che consiste nel descriverti, per es. cosa ti piace mangiare, il tuo aspetto fisico… I profili possono essere pubblici (rari per i giovani) o privati. Gli account privati non fanno vedere i tuoi contenuti agli utenti che non sono tuoi amici, quelli pubblici invece fanno vedere i contenuti a tutte le persone che hanno il tuo stesso social network.
Il web ti permette di cancellare i contenuti dal social network ma c’è sempre la possibilità che qualcuno faccia una foto del contenuto e che l’abbia ripubblicato. Chi pubblica foto o video spesso cerca la massima visualizzazione, in realtà si cercano solo like e commenti positivi. I commenti sono spesso espressi con emoticon. La possibilità di ricommentare i contenuti eleva il pubblico, e questa è la chiave del
successo dei network.
Invece Whatsapp e Telegram sono app per l’invio e la ricezione di messaggi che danno la possibilità di creare gruppi. Un social molto pericoloso è ASK: si tratta di un social network che permette di riproporre delle domande anche in forma di autonomia, non sono previsti filtri o forme di controllo.
Se internet da una parte è una sorta di piazza virtuale ricca di opportunità, è anche un “luogo” dove i pericoli sono molti e si nascondo dietro l’angolo. Spesso infatti, sfruttando l’anonimato fornito dal web, alcuni ragazzi si sentono forti e sfogano le loro frustrazioni su altri coetanei con atti violenti e parole offensive. Sono tantissimi infatti gli esempi di vittime di cyberbullismo che hanno ricevuto insulti o minacce tramite i social network o via Whatsapp, usando anche delle foto compromettenti. Internet così, da comunità online ricca di spunti di riflessione e modi per socializzare, per queste vittime del bullismo informatico si trasforma in un incubo.
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